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Sulla soglia

·207 parole·1 minuto

C’è stato un momento l’altro giorno dove il naso ha intercettato contemporaneamente due odori molto distinti.

Ero sull’uscio di una libreria che vende usato, sentivo l’odore stantio della polvere attaccata ai libri vecchi e, allo stesso tempo, mi arrivava il sapore di kebab dal negozio accanto.

In quell’istante la confusione è stata tale che le idee e i personaggi di tutti quei volumi sparsi e disordinati sono diventati come quegli odori, liberi di girare e di infilarsi nei nasi e nelle storie altrui.


Se ti piazzi sulla soglia
sentirai un afrore
attorno che germoglia:
di kebab 24 ore,
di libri che nessuno sfoglia,
polverosi, senza colore,
di sigaro trinciafoglia,
di Mastro Lindo che muore.

A metter vicini nella via
due negozi del genere,
un etnico e una libreria,
questo può succedere.
Ma vi dirò tuttavia
che l’esperienza degenere
non è da gettar via
come la cenere

del sigaro suddetto.
Anzi, mentre ordinate
le patatine e un manicaretto,
date lunghe occhiate
al bugigattolo stretto
stracolmo di trovate.

I libri son così tanti
che tutte le trame
diventano amanti,
creando un legame.
Adesso erranti
come bestiame

le idee e i personaggi
si muovono tra le pagine,
compiono viaggi
per colmare la voragine
di essere stati ostaggi
della loro immagine.